lunedì 11 febbraio 2013

Note travolgenti...


Mi dicono guarda avanti. Ma io davanti a me non vedo niente.

Anche queste parole risuonano vuote, come se avessero un significato altro.

Le note di una canzone paralizzano le mie dita.

Troppo struggente, troppo per il mio cuore così indebolito.

Sono così stanca. Vorrei che il tempo mi concedesse una tregua. Come quando si è corso e ci si ferma per prendere fiato. Solo che il ticchettio dell’orologio non si arresta. Continua il suo oscillare crudele. E io non posso fare altro che rimanere sulla ruota e non perdere il giro.

Prima potevo fermarmi, mi mettevo nel mio angolino e stavo lì ad osservare il mondo che andava avanti. Quasi non ne facessi parte. Ero spettatrice. A volte incantata, altre volte spaventata. Ora invece sono dentro un turbine e non so come fermarlo. Vorrei urlare basta. Ma anche la voce resta smorzata dentro di me perché tanto so che non servirebbe a niente.

E intanto le note vanno avanti. La musica continua. La melodia procede e mi calpesta.

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