Eccola. La nuova
strada. L’ho cercata. L’ho immaginata. L’ho desiderata. E ora eccola. Una nuova
strada da percorrere. Ma non ci sono cartelli. Non c’è la linea bianca che
separa le corsie. Non ci sono indicazioni. Nessuna segnaletica. C’è una strada
vergine. Inesplorata. Intonsa. Ci siamo solo noi a calpestarla. Non si vede oltre
un metro. Ma forse è meglio così perché non sono costretta a pensare alla meta.
Non sono obbligata a costruire il mio futuro. Perché è meglio fare un passo
dopo l’altro. Non voltarsi. E non volere guardare troppo oltre. Perché quell’oltre
fa paura. Perché ho già provato e cadendo mi sono fatta molto male. Mi sono
sbucciata il cuore. E non ci sono cure. Ma un’altra strada ora c'è. Porta un
nome. Ma sapere dove sbocca questo non lo voglio sapere. Non me lo chiedo.
Aspetto di viverlo.
venerdì 30 agosto 2013
Eccola. La nuova strada
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martedì 6 agosto 2013
Piccoli gesti. Quello di cui hai bisogno.
Piccoli gesti. Che ti fanno
bene. Che non ti aspetti. Che ti sorprendono. Quei piccoli gesti che scompigliano
una giornata. Perché sono leggeri. Perché sono spontanei. Perché sono un appiglio.
Un ago capace di cucire. Un nastro in grado di unire.
Piccoli gesti. Parole. Sorrisi.
Sguardi. Movimenti. Quegli impercettibili sospiri che solo tu cogli. Che solo
tu vivi così intensamente. Perché hai bisogno di buoni sentimenti. Perché hai
bisogno di tornare a credere che non tutto è sporco. Che le piccole cose sono
quelle che contano. Che ci sono persone capaci di tanto amore. Che ci sono
luoghi pieni di sole. Che esistono reti di protezione.
Piccoli gesti. Che raccogli
tra gli estranei. Che rappresentano tanto. Una meta. Un desiderio. Un sogno. Un
traguardo. La fine di una corsa a perdifiato. Il culmine di una salita. Una sedia
su cui sedersi e riposare.
Piccoli gesti. Un’auto che
sfreccia. Una voce da dentro. Una musica dimenticata. Una melodia tanto potente
da mozzare il fiato. Una mano intrecciata. Che è tutto. Che è forza. Un abbraccio
mentre piangi. Che asciuga le lacrime.
Piccoli gesti. Una moneta. Una
preghiera. Scalini da salire. E scalini da scendere. Un panorama che lascia
senza parole. Tanta imponenza che ti schiaccia. E ti fa sentire piccolo. Nuvole
che oscurano il cielo. E vento che le porta via. E sole che torna a
scaldare.
Piccoli gesti. Quello di cui
hai bisogno. Una strada che si consuma sotto le scarpe. Una via lunga dove puoi
guardare solo avanti. Piccoli gesti. Che ti fanno ballare il cuore. Che ti
fanno credere che del buono c’è. Che ti fanno muovere le dita sulla tastiera. E
piegare la testa di lato. Innamorata.
Piccoli gesti. Un punto
luce. Là in fondo. Un dito a dischiudere le tue labbra. Un altro cuore che
accoglie i tuoi sfoghi. Le tue paure. Le tue ansie. La tua stanchezza. Perché da
sola non ce la fai. Perché ci hai provato ma il cammino è indomabile.
Piccoli gesti. Quelli per
cui vale la pena vivere. E così ti ritrovi a dare importanza alle piccole cose.
E vorresti dire grazie. Grazie a chi te li regala. A chi, senza saperlo, toglie
un sasso dal tuo sentiero.
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giovedì 1 agosto 2013
Oltre
Oltre è una parola difficile per me. E’ una parola pregna di significato.
E’ una svolta, un altro passo. E’ un prendere consapevolezza. E’ un balzo in
avanti.
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