lunedì 13 gennaio 2014

Dove ora vivi

C'è un luogo che non dovrebbe esistere. È fatto di silenzio. Di ombre. Di freddo. Di voci inesplose. Di pianti di chi ci mette piede. Ed è fatto di tante piccole, piccolissime casette. Con sopra peluche, macchinine. Fiori. Sembra di essere fuori dal mondo. Perché non appena ci entri ti sembra che una porta sbatta dietro di te spingendoti in un posto che mai avresti pensato. Che non dovrebbe essere calpestato da nessuno. Eppure c'è. E ora che so (o meglio che ho trovato il coraggio, la forza di sapere) che il mio Edo è lì, mi sento sollevata.

Il mio cuore si è sempre chiesto dove fosse il mio bimbo. Ma la domanda sfioriva sulle mie labbra. Moriva dove era stata concepita. Perché avevo timore della risposta. Ma poco tempo fa l'ho vomitata fuori. E ho trovato la risposta che cercavo.  Dove sarà il mio bimbo? Dove lo avranno messo a riposare dopo la sua nascita?  Ora finalmente so dove è. So dove piangere. Perché può sembrare banale ma avere un luogo dove poter sputare le proprie lacrime e dove poterlo andare ad abbracciare mi fa stare un pò meglio. E così quel luogo che non dovrebbe esistere mi è di conforto.  Oltrepasso la linea e lo trovo. Fisicamente. Perché anche quello è importante. Cercarlo ovunque non fa stare bene. E così non posso che ringraziare di averlo ri-trovato. Con il corpo. E non solo con il cuore. 

Nessun commento:

Posta un commento