Oltre è una parola difficile per me. E’ una parola pregna di significato.
E’ una svolta, un altro passo. E’ un prendere consapevolezza. E’ un balzo in
avanti.
E’ difficile perche ho paura. Ma è comunque la parola di oggi. E di
domani. Andare oltre le paure, buttare giù gli ostacoli e guardare un pò più in
là. Andare oltre la sofferenza, accettare il dolore e il fatto che farà sempre
parte di me, e trovargli un angolo, uno spazio mobile dove esistere. E dargli
la possibilità di venire a galla quando preme.
Guardare oltre le mancanze. E pensare di perdonare. Di guardare con altri
occhi. Andare oltre la felicità passata. Ricordarsene e farne tesoro perché è
la parte più pura di me. Più dolce. Quella che mi fa piegare le labbra in un
sorriso.
Andare oltre e lasciare vagare il ricordo. Guardarsi intorno e costruirsi
un oltre su misura. Adatto a me. Alle mie esigenze. Ai miei sogni. Andare oltre
e sperare. Buttare un amo oltre e vedere che cosa tira su. Magari sono cose
belle. Magari. E come ogni volta devo lavorarci su. Il primo passo lo devo fare
io. Andare oltre e buttare giù tutte le porte. Non aprirle ma demolirle.
Andare oltre significa un po' lanciarsi nel vuoto. E sperare di trovare una
felicità altra. Oltre il controllo. Le misure. Le pieghe. Le ferite. I sorrisi
spezzati. Le ossa rotte. Oltre ci siamo noi tre. So che troverò mio marito. E
troverò anche Edoardo. E troverò un nuovo inizio.
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