Mi hanno detto prova a
fantasticare. Prova a volare con il pensiero al di là della tua pancia. Cerca
di immaginare quando la avrai tra le braccia. Quando la stringerai al tuo
petto. Quando sarete voi due sole, occhi negli occhi. Perché sarà molto diverso
da adesso: ora che vive dentro di me e vive del mio respiro.
Non saremo più un respiro
solo. Non sarò più io con te dentro. Saremo noi. E dovremo conoscerci. Dovremo
annusarci e tu dovrai imparare ad amarmi. A cercarmi. A vivermi anche da fuori.
Ad ascoltare la mia voce. Ad aggrapparti a me.
E io dovrò fare lo stesso.
Fantasticare. Disegnare.
Correre in là con il pensiero. Immaginare. Progettare. Guardare oltre. Non è
facile. Sembra strano ma non è facile. Perché l'ho già fatto una volta e sono caduta, frantumandomi in mille pezzi.
Non è semplice rimettere insieme i pezzi di un sogno cambiandone il
protagonista.
Chiudo gli occhi e ci provo.
Mi immagino con la mia bimba tra le braccia. La vedo piccola. Indifesa.
Fragile. Dipendente da me. E poi la immagino appoggiata al petto di mio marito.
Questo è il pensiero più bello. Profondo. Lì la vedo al sicuro.
E poi riesco a vedere noi
due a casa che ci sorridiamo a vicenda. Che ci scambiamo amore. E poi all'aria
aperta, tra la gente. Immerse nel verde. Tu nel passeggino, io a spingerti, tra
i profumi e i rumori della vita.
Mi immagino presente.
Sempre.
E immagino quando ti
guarderò e cercherò tuo fratello. Fantasticherò sulle vostre probabili
somiglianze e chissà magari mi scenderà una lacrima.
Forse un po' ci sono
riuscita a liberare la fantasia. Il freno è ancora tirato, ma alle volte riesco
ad allentarlo un pochino.
Quanto amore può donare una
madre? Quanto amore può contenere un cuore?
Credo che ci sia spazio per
tutti e due. Per te piccolo mio. E per te piccola mia.
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