Io credo che il dolore non
passi. Credo che si trasformi, che cambi pelle, che indossi nuovi volti. Credo che
non si affievolisca, che non si svuoti. Credo che a cambiare siamo noi. Le
nostre spalle. La corazza del nostro cuore. Tutto si fa più duro. Più forte. Più
stratificato. Credo che si impari a portarselo addosso, con più disinvoltura,
con occhi più abituati a trattenere le lacrime, con gambe più audaci e capaci
di compiere passi più lunghi. Con braccia più solidamente morbide. Con sorrisi
più difficili da far sbocciare, ma allo stesso tempo più sinceri. Più veri. Più
pieni. Credo che il pugno non si sciolga. Credo che si continuerà a prendere a
cazzotti la vita per sempre. Perché il dolore va combattuto giorno dopo giorno.
Anche a distanza di anni. Anche se nel frattempo sono nate e cresciute
situazioni meravigliose. Anche se nel mentre ti sei concessa di ridere, stare
bene, essere felice. Credo che sia importante farlo uscire quando preme. Non averne
paura. Non vergognarsene. Non impedirsi di piangere, anche quando tutto sembra
andare per il verso giusto. Credo che sia importante non doversi sempre
giustificare. Con gli altri. E con se stessi. Credo che il tempo aiuti. Ma non
a sgonfiare. Aiuta a trovare strade che prima sembravano impercorribili. A trovare
il coraggio per calpestarle. Credo che aiuti a trasportare un bagaglio pesante.
Credo che non voglia far dimenticare. Credo che aiuti ad abituarsi ad una nuova
luce. Ad una nuova realtà. Ai nuovi noi stessi.
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